Si tratta di un’innovativa tecnologia che consente di concentrare la radiazione solare, catturata da un campo di specchi, su un riflettore centrale che concentra ulteriormente i raggi luminosi su un ricevitore costituito da un letto di sabbia in grado di accumulare l’energia termica. Il calore assorbito dal ricevitore viene in parte accumulato nella sabbia e in parte trasferito agli scambiatori per la produzione di vapore surriscaldato. In assenza di sole, di notte o con cielo nuvoloso, il sistema STEM è in grado di continuare a generare il vapore sfruttando l’accumulo termico della sabbia. La produzione di energia elettrica è poi affidata ad una normale turbina a vapore, come in tutte le centrali termoelettriche tradizionali. La tecnologia permette di rendere programmabile, come una qualsiasi centrale termoelettrica, l’energia rinnovabile del sole, e non presenta quindi gli effetti negativi sulla stabilità del sistema elettrico nazionale creati dalle tecnologie non programmabili come il fotovoltaico. La sabbia usata da STEM permette minori manutenzioni (minore potere corrosivo della sabbia) e minori rischi ambientali rispetto agli altri impianti di questo tipo, che solitamente usano sali corrosivi e pericolosi per l’ambiente se non smaltiti correttamente. Questo impianto è il primo passo previsto nel Piano Industriale del Gruppo A2A all’interno del progetto per il Polo Energetico Integrato di San Filippo del Mela, un insieme di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Nel Polo, l’energia non è generata da una sola centrale, ma da una molteplicità di impianti di nuova concezione, con tecnologie all’avanguardia e attente alla sostenibilità ambientale.