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Le date che fissano la storia della AEM disegnano un percorso di quasi cento anni.
Il Consiglio Comunale di Milano cominciò poco più di un secolo fa, intorno al 1898, a discutere la possibilità di superare il contratto firmato qualche anno prima con la "Società generale italiana di elettricità, sistema Edison" per l'elettrificazione di Milano.
L'esistente "situazione di monopolio" alimentava anche allora il dibattito, accesissimo tra "conservatori" favorevoli all'iniziativa privata e "novatori" che volevano la municipalizzazione, ed infiammava la scena politica nazionale determinando gli equilibri di Palazzo Marino guidato dal Sindaco "liberale" Giuseppe Vigoni.
Da lì a poco, con la legge per la municipalizzazione del 1903, il Comune decise di entrare direttamente nella produzione elettrica costruendo le prime storiche centrali in città. La prima, costruita in Piazza Trento, nei pressi dello scalo ferroviario di Porta Romana, entrò in funzione nel giugno 1905. Nel 1910 dopo un formale referendum viene costituita l'AEM, Azienda elettrica municipale, che in pochi decenni si sviluppa vertiginosamente seguendo e favorendo lo sviluppo di Milano.
La centralità dell'AEM per Milano fu non solo economica e finanziaria, ma politica e sociale. Tutti i passaggi cruciali della storia aziendale portano il segno di questa impronta. Ma per avere una idea dell'attenzione quasi amorevole con cui la città ha sempre accompagnato le scelte dell'AEM, è utile forse citare una delle cronache del Corriere, di cui sono pieni gli archivi aziendali, che sottolinea proprio l'aspetto sociale dell'elettricità come "bene di tutti".
"Cure speciali si sono rivolte nel 1909 allo studio di tariffe di favore per i privati consumatori. Nel 1909 vennero infatti introdotti i forfaits di favore per l'illuminazione delle case popolari; ora si stanno studiando quelli per i piccoli esercenti. Così si viene attuando quello che era col ribasso generale dei prezzi di questa moderna energia uno dei capisaldi del programma di municipalizzazione; la popolarizzazione della forza elettrica presso le classi meno abbienti, per ricostituire la piccola industria e l'industria a domicilio"
(dal Corriere della Sera del 5.1.1910).
Nel periodo fra le due guerre mondiali l'AEM cresce e si consolida. Durante il ventennio fascista l'Azienda, attenta ai problemi della produzione di energia, non solo potenzia gli impianti esistenti in città ed in Valtellina, ma ne costruisce di nuovi. Tra le iniziative più ammirate in quegli anni vi sono l'illuminazione artistica dei principali monumenti architettonici, come il Castello, o la costruzione di fastosi giochi d'acqua e luce, come la cascata alla Triennale o la grande fontana davanti al Castello.
I gravi danni subiti con l'ultima guerra furono superati, negli anni '50 con investimenti di grande rilievo, imperniati soprattutto sulla costruzione di impianti idroelettrici in Alta Valtellina, che permisero di giungere nel 1963 al raddoppio della capacità produttiva rispetto al periodo anteguerra.
La AEM fu così in grado di fornire l'energia necessaria al "boom economico" degli anni '60, durante i quali i consumi di elettricità aumentavano del 7,5% l'anno. Nel 1959 l'AEM, in collaborazione con l'Asm di Brescia, inizia la costruzione della Centrale Termoelettrica di Cassano d'Adda, poi ampliata nel 1984. E' questo l'ultimo atto del grande ciclo di investimenti iniziato negli anni '70 con la centrale del Braulio, che completa la fase di costruzione di una Azienda elettrica solida ed autosufficiente.
La AEM diventa così la maggiore tra le imprese locali del nostro Paese.
Queste caratteristiche hanno favorito la nascita di una seconda fase, quella dell'Azienda energetica che dal 14 luglio 1981 - quando fu acquisita la rete del gas dalla Montedison - si è estesa per oltre quindici anni, dando vita alla fase di Società Multiservizio, un'azienda cioè che ha fatto della qualità e dell'orientamento al cittadino / cliente la propria principale missione.
AEM è ormai una realtà industriale complessa e pronta per essere valorizzata in tutte le sue attività. In base alla Legge 142/90 l'azienda municipale diviene nel 1996 una società per azioni denominata AEM S.p.A., dando seguito al processo di privatizzazione delle società pubbliche in atto nel Paese.
AEM S.p.A. viene quotata alla Borsa Italiana nel 1998, con il collocamento del 49% del capitale sul mercato. Le scelte di sviluppo di AEM compiono un passo decisivo nel 1999 con la riorganizzazione societaria predisposta anche in coerenza al Drecreto Bersani sulla liberalizzazione del settore elettrico. AEM assume l'identità di un Gruppo articolato in società operative per settore di attività analogamente a esperienze internazionali.
Seguendo l'evoluzione degli stili di vita e dei consumi, AEM nel 2000 arricchisce le proprie attività con l'ingresso nelle telecomunicazioni. Attraverso consistenti investimenti, oggi Milano dispone di una rete in fibra ottica per l'accesso integrato di Voce, Internet e Video.
Per cogliere tutte le opportunità offerte dalla progressiva liberalizzazione del settore energetico nel 2001 vengono costituite e rafforzate alleanze strategiche con partner industriali e finanziari che fanno nascere nuove società come Electrone, Italpower e Plurigas.
Nel 2002, grazie all'acquisizione della rete Enel di Milano, AEM diventa l'unico distributore di energia elettrica nella città di Milano; inoltre entra a far parte del Consorzio Edipower che diviente proprietario della ex GENCO Eurogen.
Nel 2004 il Comune di Milano decide di vende una seconda tranche del capitale sociale di AEM SPA (il 17,6%) scendeno così al di sotto del 51%.
In partnership con il colosso elettrico francese, EDF, nel 2005 AEM acquisisce il controllo congiunto della società Edison Spa; acquisisce inoltre il 30% della società Ecodeco.
Il 23 luglio 1908 nasce, da una delibera del Comune di Brescia, l'Azienda dei Servizi Municipalizzati (A.S.M.) a cui viene affidata la gestione del servizio tranviario e della fabbrica del ghiaccio. La delibera del Comune è la conseguenza di un referendum cittadino che riconosce l'opportunità del trasferimento dei servizi cosiddetti di "pubblica utilità" in capo ad una azienda pubblica.
Negli anni successivi il Comune di Brescia affida alla municipalizzata anche i servizi di:
A partire dagli anni '60, ASM espande le proprie attività e la gamma dei servizi offerti sia in città sia in provincia. In particolare in Brescia acquisisce la gestione di: servizio di nettezza urbana (1968); impianti semaforici (1976); centrali termiche negli edifici pubblici (1989); parcheggi e parcometri (1990); depurazione e fognatura (1995). In provincia acquisisce la gestione di metanodotti e acquedotti.
La crescita viene perseguita anche attraverso la creazione di società dedicate e di partnership con le amministrazioni territoriali. Da tale impostazione hanno origine le principali società del gruppo:
APRICA S.p.A. (1971), APRICA Studi (1979), Valgas (1984), Sinergia (1985), Selene (1989), Azienda Servizi Valtrompia (1998), Asmea (1999), Retrasm (1999), Gesi (2000), Plurigas (2000), ASM Energy (2001), Seasm (2002).
Grazie alla sua strategia e alla forte spinta imprenditoriale ASM entra nella parte più interessante del ciclo dell'energia:
Negli ultimi anni ASM coglie la sfida posta dai processi di liberalizzazione in atto nel mercato energetico e dei servizi pubblici locali e nel 1998 si trasforma da azienda municipalizzata a società per azioni.
Per l'importazione e l'acquisto di gas naturale sui mercati esteri e nazionali, costituisce nel 2000, con altri soci, Plurigas concludendo un contratto d'acquisto di 3 miliardi di metri cubi all'anno di gas naturale per 10 anni.
Nel 2001, insieme a Endesa e a Banco Santander Central Hispano, si aggiudica Elettrogen, prima società di produzione di energia elettrica ceduta dal Gruppo Enel, che oggi si chiama Endesa Italia ed è il terzo produttore nazionale di energia elettrica con 6590 MW di potenza installata. L'interesse di ASM per la produzione di elettricità è confermato dagli interventi di ammodernamento e potenziamento che hanno interessato le centrali termoelettriche di Ponti sul Mincio e Cassano d'Adda.
Nel luglio del 2002 ASM entra in Borsa nel segmento Blue Chips e nel settembre 2004 ASM entra a far parte dell'indice MIDEX, rappresentativo delle maggiori società a media capitalizzazione.
Il 2003 si caratterizza come l'anno della crescita per vie esterne: ASM acquisisce reti di distribuzione di gas per circa 75.000 utenti e reti di distribuzione di energia elettrica per circa 100.000 utenti.
Nel 2004 ASM si affaccia sui mercati obbligazionari internazionali con l'emissione di un prestito obbligazionario decennale a tasso fisso da 500 milioni di euro. L'emissione viene accolta con interesse dal mercato: il 50% delle obbligazioni viene collocato all'estero. A conferma della solidità finanziaria della società, l'agenzia di rating Standard & Poor's assegna a ASM il rating A+, il più alto fra quelli assegnati alle utilities italiane.
Nel 2005 si realizza la fusione con Bergamo Ambiente e Servizi, attiva nel territorio bergamasco, sul quale opera nel ciclo idrico integrato, nella distribuzione e vendita di gas, nella pubblica illuminazione, nell'igiene urbana e nella produzione di energia elettrica mediante termovalorizzazione dei rifiuti.
In questo modo si concretizza uno dei primi passi in Italia nel processo di consolidamento in atto nel settore delle utilities.
Il forte impulso al rinnovamento urbanistico della Città arrivò dopo l’incoronazione di Napoleone a re d’Italia nel Duomo Milano; il primo vero servizio strutturato di raccolta dei rifiuti della Città risale al 1807, data in cui il Comune di Milano – istituita la Commissione d’Ornato - scrisse il “Piano Generale di Milano per l’edilizia ed il decoro della città”.
Una radicale riorganizzazione del servizio di igiene urbana a Milano venne poi realizzata nel 1907, quando il Comune, con l’obiettivo di avere un servizio meglio controllabile, decise la municipalizzazione dello stesso assumendo moltissimi operatori (circa seicento).
Successivamente, nel 1910 il Comune di Milano identificò un’area vicino all’attuale Cascina Gobba dove autorizzare il deposito per l’immondizia milanese. Circa 500 famiglie di operatori ecologici vivevano all’epoca in quest’area nel “villaggio degli spazzini”, dove portavano i rifiuti solidi urbani raccolti ed effettuavano la cernita manuale ed il recupero.
fino al 1929, quando l’Amministrazione Comunale decise un ulteriore potenziamento del servizio, per cui tutti gli spazzini attivi furono definitivamente inquadrati come dipendenti di una società specializzata ad hoc: la SPAI (Servizi Pubblici Anonima Italiana, poi divenuta Gestione Servizio Immondizia e nel 1954 SID - Servizio Immondizie Domestiche) a cui viene affidato il servizio di raccolta; ad un’altra società invece, la Duomo, fu assegnata l’attività di cernita dei rifiuti.
Dal 1929 al 1968 il servizio si modificò radicalmente: i carri trainati da cavalli vennero sostituiti da speciali autotreni ed il sistema di depositare i rifiuti nei cortili dei caseggiati venne sostituito dall’introduzione dei più igienici bidoni metallici lavabili e trasportabili con appositi carrelli.
Alla fine degli anni Sessanta venne reso operativo l’impianto di incenerimento di Via Zama e pochi anni dopo, nel 1970, nacque A.M.N.U. (Azienda Municipale Nettezza Urbana), per gestire annualmente quasi 500mila tonnellate di rifiuti. Anche i servizi si erano nel frattempo ampliati, aggiungendo alle attività tradizionali la rimozione di manifesti abusivi, la pulizia dei cimiteri e la raccolta domiciliare di rifiuti ingombranti.
Nel 1975 entrò in funzione l’inceneritore di via Silla, che andò a sostituire il precedente inceneritore.
Nel 1985 A.M.N.U. si trasformò in A.M.S.A. (Azienda Municipalizzata Servizi Ambientali) e la tipologia di servizi erogati continuò a crescere, con notevole impegno profuso nella raccolta differenziata di vetro, carta, farmaci scaduti, batterie scariche e infine la plastica.
Gli anni Novanta videro una profonda evoluzione nelle abitudini dei cittadini che portò ad un forte aumento dei rifiuti prodotti pro capite; questa situazione innescò un profondo cambiamento all’interno dell’Azienda, che maturò la necessità di elaborare una nuova politica ambientale, basata sulla diffusione di una cultura della valorizzazione e del riciclaggio dei rifiuti. Il 21 marzo 2001 l’Azienda municipale divenne Società per Azioni cambiando ragione sociale e diventando Amsa (Azienda Milanese Servizi Ambientali).
Grazie all’aiuto dei cittadini, nel 2002 Amsa arrivò a superare la quota del 32% di raccolta differenziata.
Il desiderio di offrire servizi personalizzati, sempre più vicini alle esigenze della clientela e la crescente richiesta di gestione del servizio di pubblica utilità da parte delle Amministrazioni Locali dei comuni limitrofi, portarono nel 2001 Amsa ad estendere il proprio raggio d’azione, per cui furono costituite due nuove società: Amsadue e Amsatre.
Nel 2003 venne ultimata la costruzione del Termovalorizzatore Silla 2, che fu inaugurato il 21 ottobre dello stesso anno e che venne premiato, pochi mesi dopo, dalla Triennale di Milano con la “Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana per la committenza privata”.
Già nel 2004 vennero conseguite le autorizzazioni per il pieno esercizio; contestualmente fu definitivamente chiuso l’inceneritore Silla 1; nello stesso anno entrò in funzione l’impianto di vagliatura dei rifiuti solidi urbani Maserati Light.
Nel 2005, in accordo con il Comune di Milano e per rispettare la volontà degli abitanti del quartiere di Muggiano, dove aveva sede il suo impianto di compostaggio, Amsa decise di portare l’umido raccolto a Milano a smaltire presso un fornitore esterno, chiudendo il suo impianto che – per circa otto anni – aveva lavorato conseguendo importanti riconoscimenti nazionali, quali il premio “Compost di qualità”, assegnato da CIC / Consorzio Italiano di Compostatori.
Dal 2006 ha infine inizio un grande cambiamento nell’esecuzione del servizio di igiene urbana grazie all’introduzione del nuovo sistema di spazzamento globale che consente di lavare e spazzare nello stesso turno di lavoro la superficie stradale ed i marciapiedi, rimuovendo la sporcizia anche sotto le auto in sosta.
Ancora nel 2006 è stato inaugurato il nuovo impianto di distribuzione del metano per i mezzi Amsa, ubicato nel dipartimento di Zama, a testimonianza della precisa volontà dell’Azienda di sostituire progressivamente i veicoli meno ecologici con quelli alimentati a gas naturale.
Un altro passo importante per la sostenibilità ambientale è stato il recente investimento di dodici milioni di euro per la realizzazione presso il Termovalorizzatore Silla 2 del nuovo filtro “Denox” - inaugurato il 6 maggio 2008 - che consente di ridurre di oltre il 60% le emissioni di ossidi di azoto e di acidi.
Ecodeco® nasce nella seconda metà degli Anni Settanta in Lombardia come conseguenza economica delle prime normative ambientali, con lo scopo di assistere le imprese nella modificazione dei propri processi produttivi per ottenere meno sottoprodotti o sottoprodotti collocabili presso altre imprese.
Dalla semplice constatazione che:
Ecodeco® ha realizzato dall’inizio degli Anni Ottanta un efficiente Sistema modulare di attività finalizzate alla valorizzazione dei Rifiuti Speciali, coordinato dal Modulo Zero, che gestisce il Catasto vivente dei rifiuti Speciali e loro corretta movimentazione, che ha permesso di recuperare o smaltire correttamente in vent’anni quasi 20 milioni di tonnellate di Rifiuti Speciali.
Dagli Anni Novanta, come conseguenza della possibilità offerta dalla legge 21/93 della Regione Lombardia, con la quale si permetteva alle imprese di fare proposte innovative anche nel settore dei Rifiuti Solidi Urbani, Ecodeco® ha sviluppato il Processo Biocubi®, che permette di eliminare la Componente velocemente degradabile della Frazione Residua dei Rifiuti urbani dopo la raccolta differenziata, utilizzandone l’energia per ottenerere un rifiuto secco, stabile, trasportabilie, a maggior contenuto energetico, chiamato Amabilis®. La disponibilità di Amabilis® è all’origine di un grappolo di interessanti innovazioni che permettono un utilizzo efficiente dell’energia e dei materiali contenuti nella Frazione Residua e ha permesso la realizzazione di un efficace Sistema di valorizzazione energetica dei Rifiuti Urbani, che rappresenta attualmente l'attività principale di Ecodeco®.
Nel linguaggio del Sistema Ecodeco®, un territorio abitato da consumatori costituisce un Bacino Secondario di Energia, continuamente rigenerato dai rifiuti che derivano dai loro consumi, ma non utilizzabile localmente con efficienza, perché in genere di esigue dimensioni. Questo limite può essere superato mediante un nuovo tipo di impianti, chiamati Stazioni di Trasferimento Intelligenti (ITS®), che utilizzano il processo Biocubi® per concentrare in Amabilis® l’energia della Frazione Residua. La trasportabilità e stoccabilità di Amabilis® permette di realizzare centrali di scala adeguata perché alimentate da numerosi Bacini, anche lontani e collocate in siti, indipendenti dalla produzione di rifiuti, che permettono la loro integrazione con attività esistenti (Sistema Waste&Power®). Le ITS® sono possedute e gestite da Imprese locali che condividono in rete i servizi e gli impianti di utilizzo finale del Sistema Ecodeco® e valorizzano in questo modo la propria conoscenza del territorio, raggiungendo notevoli livelli di qualità, efficenza e competitività. Attualmente Ecodeco® sviluppa una intensa attività di r&d il Sistema Ecodeco® nel proprio Territorio, che comprende alcune Province della Lombardia e Piemonte, promuove l’utilizzo in rete del Sistema Ecodeco® da parte di Soggetti pubblici o privati di altri Territori in Italia o all’estero, gestisce la Rete e tutte le attività connesse.
Alla fine del 2007 il Sistema Ecodeco® rappresenta un insieme di comprovato successo, di concetti, procedure e metodi, così innovativo da richiedere un nuovo linguaggio, che è ormai parte del mondo dei rifiuti. Pertanto si conclude il periodo di crescita basata esclusivamente sullo sviluppo innovativo ed inizia un nuovo periodo anche di espansione dimensionale. Questa nuova era inizia tramite l’aggregazione in A2A di AEM, ASM Brescia, AMSA ed ECODECO®, che ha generato il maggior Gruppo italiano nel settore della valorizzazione dei rifiuti.
Il Gruppo associa l’attività di servizi per milioni di abitanti ad una struttura unica per sviluppare, progettare e realizzare Sistemi e Tecnologie innovative per il Gruppo e per Operatori di altri territori in Italia e all’estero.
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Le date che fissano la storia della AEM disegnano un percorso di quasi cento anni.
Il Consiglio Comunale di Milano cominciò poco più di un secolo fa, intorno al 1898, a discutere la possibilità di superare il contratto firmato qualche anno prima con la "Società generale italiana di elettricità, sistema Edison" per l'elettrificazione di Milano.
L'esistente "situazione di monopolio" alimentava anche allora il dibattito, accesissimo tra "conservatori" favorevoli all'iniziativa privata e "novatori" che volevano la municipalizzazione, ed infiammava la scena politica nazionale determinando gli equilibri di Palazzo Marino guidato dal Sindaco "liberale" Giuseppe Vigoni.
Da lì a poco, con la legge per la municipalizzazione del 1903, il Comune decise di entrare direttamente nella produzione elettrica costruendo le prime storiche centrali in città. La prima, costruita in Piazza Trento, nei pressi dello scalo ferroviario di Porta Romana, entrò in funzione nel giugno 1905. Nel 1910 dopo un formale referendum viene costituita l'AEM, Azienda elettrica municipale, che in pochi decenni si sviluppa vertiginosamente seguendo e favorendo lo sviluppo di Milano.
La centralità dell'AEM per Milano fu non solo economica e finanziaria, ma politica e sociale. Tutti i passaggi cruciali della storia aziendale portano il segno di questa impronta. Ma per avere una idea dell'attenzione quasi amorevole con cui la città ha sempre accompagnato le scelte dell'AEM, è utile forse citare una delle cronache del Corriere, di cui sono pieni gli archivi aziendali, che sottolinea proprio l'aspetto sociale dell'elettricità come "bene di tutti".
"Cure speciali si sono rivolte nel 1909 allo studio di tariffe di favore per i privati consumatori. Nel 1909 vennero infatti introdotti i forfaits di favore per l'illuminazione delle case popolari; ora si stanno studiando quelli per i piccoli esercenti. Così si viene attuando quello che era col ribasso generale dei prezzi di questa moderna energia uno dei capisaldi del programma di municipalizzazione; la popolarizzazione della forza elettrica presso le classi meno abbienti, per ricostituire la piccola industria e l'industria a domicilio"
(dal Corriere della Sera del 5.1.1910).
Nel periodo fra le due guerre mondiali l'AEM cresce e si consolida. Durante il ventennio fascista l'Azienda, attenta ai problemi della produzione di energia, non solo potenzia gli impianti esistenti in città ed in Valtellina, ma ne costruisce di nuovi. Tra le iniziative più ammirate in quegli anni vi sono l'illuminazione artistica dei principali monumenti architettonici, come il Castello, o la costruzione di fastosi giochi d'acqua e luce, come la cascata alla Triennale o la grande fontana davanti al Castello.
I gravi danni subiti con l'ultima guerra furono superati, negli anni '50 con investimenti di grande rilievo, imperniati soprattutto sulla costruzione di impianti idroelettrici in Alta Valtellina, che permisero di giungere nel 1963 al raddoppio della capacità produttiva rispetto al periodo anteguerra.
La AEM fu così in grado di fornire l'energia necessaria al "boom economico" degli anni '60, durante i quali i consumi di elettricità aumentavano del 7,5% l'anno. Nel 1959 l'AEM, in collaborazione con l'Asm di Brescia, inizia la costruzione della Centrale Termoelettrica di Cassano d'Adda, poi ampliata nel 1984. E' questo l'ultimo atto del grande ciclo di investimenti iniziato negli anni '70 con la centrale del Braulio, che completa la fase di costruzione di una Azienda elettrica solida ed autosufficiente.
La AEM diventa così la maggiore tra le imprese locali del nostro Paese.
Queste caratteristiche hanno favorito la nascita di una seconda fase, quella dell'Azienda energetica che dal 14 luglio 1981 - quando fu acquisita la rete del gas dalla Montedison - si è estesa per oltre quindici anni, dando vita alla fase di Società Multiservizio, un'azienda cioè che ha fatto della qualità e dell'orientamento al cittadino / cliente la propria principale missione.
AEM è ormai una realtà industriale complessa e pronta per essere valorizzata in tutte le sue attività. In base alla Legge 142/90 l'azienda municipale diviene nel 1996 una società per azioni denominata AEM S.p.A., dando seguito al processo di privatizzazione delle società pubbliche in atto nel Paese.
AEM S.p.A. viene quotata alla Borsa Italiana nel 1998, con il collocamento del 49% del capitale sul mercato. Le scelte di sviluppo di AEM compiono un passo decisivo nel 1999 con la riorganizzazione societaria predisposta anche in coerenza al Drecreto Bersani sulla liberalizzazione del settore elettrico. AEM assume l'identità di un Gruppo articolato in società operative per settore di attività analogamente a esperienze internazionali.
Seguendo l'evoluzione degli stili di vita e dei consumi, AEM nel 2000 arricchisce le proprie attività con l'ingresso nelle telecomunicazioni. Attraverso consistenti investimenti, oggi Milano dispone di una rete in fibra ottica per l'accesso integrato di Voce, Internet e Video.
Per cogliere tutte le opportunità offerte dalla progressiva liberalizzazione del settore energetico nel 2001 vengono costituite e rafforzate alleanze strategiche con partner industriali e finanziari che fanno nascere nuove società come Electrone, Italpower e Plurigas.
Nel 2002, grazie all'acquisizione della rete Enel di Milano, AEM diventa l'unico distributore di energia elettrica nella città di Milano; inoltre entra a far parte del Consorzio Edipower che diviente proprietario della ex GENCO Eurogen.
Nel 2004 il Comune di Milano decide di vende una seconda tranche del capitale sociale di AEM SPA (il 17,6%) scendeno così al di sotto del 51%.
In partnership con il colosso elettrico francese, EDF, nel 2005 AEM acquisisce il controllo congiunto della società Edison Spa; acquisisce inoltre il 30% della società Ecodeco.
Il 23 luglio 1908 nasce, da una delibera del Comune di Brescia, l'Azienda dei Servizi Municipalizzati (A.S.M.) a cui viene affidata la gestione del servizio tranviario e della fabbrica del ghiaccio. La delibera del Comune è la conseguenza di un referendum cittadino che riconosce l'opportunità del trasferimento dei servizi cosiddetti di "pubblica utilità" in capo ad una azienda pubblica.
Negli anni successivi il Comune di Brescia affida alla municipalizzata anche i servizi di:
A partire dagli anni '60, ASM espande le proprie attività e la gamma dei servizi offerti sia in città sia in provincia. In particolare in Brescia acquisisce la gestione di: servizio di nettezza urbana (1968); impianti semaforici (1976); centrali termiche negli edifici pubblici (1989); parcheggi e parcometri (1990); depurazione e fognatura (1995). In provincia acquisisce la gestione di metanodotti e acquedotti.
La crescita viene perseguita anche attraverso la creazione di società dedicate e di partnership con le amministrazioni territoriali. Da tale impostazione hanno origine le principali società del gruppo:
APRICA S.p.A. (1971), APRICA Studi (1979), Valgas (1984), Sinergia (1985), Selene (1989), Azienda Servizi Valtrompia (1998), Asmea (1999), Retrasm (1999), Gesi (2000), Plurigas (2000), ASM Energy (2001), Seasm (2002).
Grazie alla sua strategia e alla forte spinta imprenditoriale ASM entra nella parte più interessante del ciclo dell'energia:
Negli ultimi anni ASM coglie la sfida posta dai processi di liberalizzazione in atto nel mercato energetico e dei servizi pubblici locali e nel 1998 si trasforma da azienda municipalizzata a società per azioni.
Per l'importazione e l'acquisto di gas naturale sui mercati esteri e nazionali, costituisce nel 2000, con altri soci, Plurigas concludendo un contratto d'acquisto di 3 miliardi di metri cubi all'anno di gas naturale per 10 anni.
Nel 2001, insieme a Endesa e a Banco Santander Central Hispano, si aggiudica Elettrogen, prima società di produzione di energia elettrica ceduta dal Gruppo Enel, che oggi si chiama Endesa Italia ed è il terzo produttore nazionale di energia elettrica con 6590 MW di potenza installata. L'interesse di ASM per la produzione di elettricità è confermato dagli interventi di ammodernamento e potenziamento che hanno interessato le centrali termoelettriche di Ponti sul Mincio e Cassano d'Adda.
Nel luglio del 2002 ASM entra in Borsa nel segmento Blue Chips e nel settembre 2004 ASM entra a far parte dell'indice MIDEX, rappresentativo delle maggiori società a media capitalizzazione.
Il 2003 si caratterizza come l'anno della crescita per vie esterne: ASM acquisisce reti di distribuzione di gas per circa 75.000 utenti e reti di distribuzione di energia elettrica per circa 100.000 utenti.
Nel 2004 ASM si affaccia sui mercati obbligazionari internazionali con l'emissione di un prestito obbligazionario decennale a tasso fisso da 500 milioni di euro. L'emissione viene accolta con interesse dal mercato: il 50% delle obbligazioni viene collocato all'estero. A conferma della solidità finanziaria della società, l'agenzia di rating Standard & Poor's assegna a ASM il rating A+, il più alto fra quelli assegnati alle utilities italiane.
Nel 2005 si realizza la fusione con Bergamo Ambiente e Servizi, attiva nel territorio bergamasco, sul quale opera nel ciclo idrico integrato, nella distribuzione e vendita di gas, nella pubblica illuminazione, nell'igiene urbana e nella produzione di energia elettrica mediante termovalorizzazione dei rifiuti.
In questo modo si concretizza uno dei primi passi in Italia nel processo di consolidamento in atto nel settore delle utilities.
Il forte impulso al rinnovamento urbanistico della Città arrivò dopo l’incoronazione di Napoleone a re d’Italia nel Duomo Milano; il primo vero servizio strutturato di raccolta dei rifiuti della Città risale al 1807, data in cui il Comune di Milano – istituita la Commissione d’Ornato - scrisse il “Piano Generale di Milano per l’edilizia ed il decoro della città”.
Una radicale riorganizzazione del servizio di igiene urbana a Milano venne poi realizzata nel 1907, quando il Comune, con l’obiettivo di avere un servizio meglio controllabile, decise la municipalizzazione dello stesso assumendo moltissimi operatori (circa seicento).
Successivamente, nel 1910 il Comune di Milano identificò un’area vicino all’attuale Cascina Gobba dove autorizzare il deposito per l’immondizia milanese. Circa 500 famiglie di operatori ecologici vivevano all’epoca in quest’area nel “villaggio degli spazzini”, dove portavano i rifiuti solidi urbani raccolti ed effettuavano la cernita manuale ed il recupero.
fino al 1929, quando l’Amministrazione Comunale decise un ulteriore potenziamento del servizio, per cui tutti gli spazzini attivi furono definitivamente inquadrati come dipendenti di una società specializzata ad hoc: la SPAI (Servizi Pubblici Anonima Italiana, poi divenuta Gestione Servizio Immondizia e nel 1954 SID - Servizio Immondizie Domestiche) a cui viene affidato il servizio di raccolta; ad un’altra società invece, la Duomo, fu assegnata l’attività di cernita dei rifiuti.
Dal 1929 al 1968 il servizio si modificò radicalmente: i carri trainati da cavalli vennero sostituiti da speciali autotreni ed il sistema di depositare i rifiuti nei cortili dei caseggiati venne sostituito dall’introduzione dei più igienici bidoni metallici lavabili e trasportabili con appositi carrelli.
Alla fine degli anni Sessanta venne reso operativo l’impianto di incenerimento di Via Zama e pochi anni dopo, nel 1970, nacque A.M.N.U. (Azienda Municipale Nettezza Urbana), per gestire annualmente quasi 500mila tonnellate di rifiuti. Anche i servizi si erano nel frattempo ampliati, aggiungendo alle attività tradizionali la rimozione di manifesti abusivi, la pulizia dei cimiteri e la raccolta domiciliare di rifiuti ingombranti.
Nel 1975 entrò in funzione l’inceneritore di via Silla, che andò a sostituire il precedente inceneritore.
Nel 1985 A.M.N.U. si trasformò in A.M.S.A. (Azienda Municipalizzata Servizi Ambientali) e la tipologia di servizi erogati continuò a crescere, con notevole impegno profuso nella raccolta differenziata di vetro, carta, farmaci scaduti, batterie scariche e infine la plastica.
Gli anni Novanta videro una profonda evoluzione nelle abitudini dei cittadini che portò ad un forte aumento dei rifiuti prodotti pro capite; questa situazione innescò un profondo cambiamento all’interno dell’Azienda, che maturò la necessità di elaborare una nuova politica ambientale, basata sulla diffusione di una cultura della valorizzazione e del riciclaggio dei rifiuti. Il 21 marzo 2001 l’Azienda municipale divenne Società per Azioni cambiando ragione sociale e diventando Amsa (Azienda Milanese Servizi Ambientali).
Grazie all’aiuto dei cittadini, nel 2002 Amsa arrivò a superare la quota del 32% di raccolta differenziata.
Il desiderio di offrire servizi personalizzati, sempre più vicini alle esigenze della clientela e la crescente richiesta di gestione del servizio di pubblica utilità da parte delle Amministrazioni Locali dei comuni limitrofi, portarono nel 2001 Amsa ad estendere il proprio raggio d’azione, per cui furono costituite due nuove società: Amsadue e Amsatre.
Nel 2003 venne ultimata la costruzione del Termovalorizzatore Silla 2, che fu inaugurato il 21 ottobre dello stesso anno e che venne premiato, pochi mesi dopo, dalla Triennale di Milano con la “Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana per la committenza privata”.
Già nel 2004 vennero conseguite le autorizzazioni per il pieno esercizio; contestualmente fu definitivamente chiuso l’inceneritore Silla 1; nello stesso anno entrò in funzione l’impianto di vagliatura dei rifiuti solidi urbani Maserati Light.
Nel 2005, in accordo con il Comune di Milano e per rispettare la volontà degli abitanti del quartiere di Muggiano, dove aveva sede il suo impianto di compostaggio, Amsa decise di portare l’umido raccolto a Milano a smaltire presso un fornitore esterno, chiudendo il suo impianto che – per circa otto anni – aveva lavorato conseguendo importanti riconoscimenti nazionali, quali il premio “Compost di qualità”, assegnato da CIC / Consorzio Italiano di Compostatori.
Dal 2006 ha infine inizio un grande cambiamento nell’esecuzione del servizio di igiene urbana grazie all’introduzione del nuovo sistema di spazzamento globale che consente di lavare e spazzare nello stesso turno di lavoro la superficie stradale ed i marciapiedi, rimuovendo la sporcizia anche sotto le auto in sosta.
Ancora nel 2006 è stato inaugurato il nuovo impianto di distribuzione del metano per i mezzi Amsa, ubicato nel dipartimento di Zama, a testimonianza della precisa volontà dell’Azienda di sostituire progressivamente i veicoli meno ecologici con quelli alimentati a gas naturale.
Un altro passo importante per la sostenibilità ambientale è stato il recente investimento di dodici milioni di euro per la realizzazione presso il Termovalorizzatore Silla 2 del nuovo filtro “Denox” - inaugurato il 6 maggio 2008 - che consente di ridurre di oltre il 60% le emissioni di ossidi di azoto e di acidi.
Ecodeco® nasce nella seconda metà degli Anni Settanta in Lombardia come conseguenza economica delle prime normative ambientali, con lo scopo di assistere le imprese nella modificazione dei propri processi produttivi per ottenere meno sottoprodotti o sottoprodotti collocabili presso altre imprese.
Dalla semplice constatazione che:
Ecodeco® ha realizzato dall’inizio degli Anni Ottanta un efficiente Sistema modulare di attività finalizzate alla valorizzazione dei Rifiuti Speciali, coordinato dal Modulo Zero, che gestisce il Catasto vivente dei rifiuti Speciali e loro corretta movimentazione, che ha permesso di recuperare o smaltire correttamente in vent’anni quasi 20 milioni di tonnellate di Rifiuti Speciali.
Dagli Anni Novanta, come conseguenza della possibilità offerta dalla legge 21/93 della Regione Lombardia, con la quale si permetteva alle imprese di fare proposte innovative anche nel settore dei Rifiuti Solidi Urbani, Ecodeco® ha sviluppato il Processo Biocubi®, che permette di eliminare la Componente velocemente degradabile della Frazione Residua dei Rifiuti urbani dopo la raccolta differenziata, utilizzandone l’energia per ottenerere un rifiuto secco, stabile, trasportabilie, a maggior contenuto energetico, chiamato Amabilis®. La disponibilità di Amabilis® è all’origine di un grappolo di interessanti innovazioni che permettono un utilizzo efficiente dell’energia e dei materiali contenuti nella Frazione Residua e ha permesso la realizzazione di un efficace Sistema di valorizzazione energetica dei Rifiuti Urbani, che rappresenta attualmente l'attività principale di Ecodeco®.
Nel linguaggio del Sistema Ecodeco®, un territorio abitato da consumatori costituisce un Bacino Secondario di Energia, continuamente rigenerato dai rifiuti che derivano dai loro consumi, ma non utilizzabile localmente con efficienza, perché in genere di esigue dimensioni. Questo limite può essere superato mediante un nuovo tipo di impianti, chiamati Stazioni di Trasferimento Intelligenti (ITS®), che utilizzano il processo Biocubi® per concentrare in Amabilis® l’energia della Frazione Residua. La trasportabilità e stoccabilità di Amabilis® permette di realizzare centrali di scala adeguata perché alimentate da numerosi Bacini, anche lontani e collocate in siti, indipendenti dalla produzione di rifiuti, che permettono la loro integrazione con attività esistenti (Sistema Waste&Power®). Le ITS® sono possedute e gestite da Imprese locali che condividono in rete i servizi e gli impianti di utilizzo finale del Sistema Ecodeco® e valorizzano in questo modo la propria conoscenza del territorio, raggiungendo notevoli livelli di qualità, efficenza e competitività. Attualmente Ecodeco® sviluppa una intensa attività di r&d il Sistema Ecodeco® nel proprio Territorio, che comprende alcune Province della Lombardia e Piemonte, promuove l’utilizzo in rete del Sistema Ecodeco® da parte di Soggetti pubblici o privati di altri Territori in Italia o all’estero, gestisce la Rete e tutte le attività connesse.
Alla fine del 2007 il Sistema Ecodeco® rappresenta un insieme di comprovato successo, di concetti, procedure e metodi, così innovativo da richiedere un nuovo linguaggio, che è ormai parte del mondo dei rifiuti. Pertanto si conclude il periodo di crescita basata esclusivamente sullo sviluppo innovativo ed inizia un nuovo periodo anche di espansione dimensionale. Questa nuova era inizia tramite l’aggregazione in A2A di AEM, ASM Brescia, AMSA ed ECODECO®, che ha generato il maggior Gruppo italiano nel settore della valorizzazione dei rifiuti.
Il Gruppo associa l’attività di servizi per milioni di abitanti ad una struttura unica per sviluppare, progettare e realizzare Sistemi e Tecnologie innovative per il Gruppo e per Operatori di altri territori in Italia e all’estero.