La Giuria, nel comunicare l’esito delle valutazioni espresse, ringrazia i tanti professionisti che con le loro idee progettuali, tutte apprezzate per l'alto valore tecnico, ambientale ed artistico, hanno contribuito alle finalità del concorso.
La cerimonia di premiazione si svolgerà sabato 5 maggio 2018 presso la Sala delle Colonne dell’Associazione culturale “Il Castello”, via Guglielmo Marconi 30 a Ponti sul Mincio. Durante la cerimonia, aperta al pubblico e allargata agli organi di stampa, saranno esposte tutte le idee progettuali ammesse al Concorso.
La Giuria, dopo aver esaminato tutte le proposte pervenute in tempo utile, ha apprezzato il notevole impegno profuso dai partecipanti e l’elevata qualità delle idee presentate che, in modo diverso, hanno interpretato la riqualificazione della Ciminiera.
Dopo ampio e approfondito confronto su quanto proposto dai concorrenti, la Giuria ha provveduto a individuare i premi e le proposte meritevoli di menzioni.
Di seguito si riportano le valutazioni operate dalla Giuria:
Capogruppo: arch. Carlo Deregibus
La ciminiera diventa occasione di reinterpretata fruizione del paesaggio, con un albero in cima che richiama l’elemento naturale del territorio a ‘quota zero’. Il giardino nel cielo, nella sua semplicità, permette la rappresentazione simbolica e narrativa dei luoghi, riconducendo ad un nuovo dialogo tra le diverse stratificazioni paesaggistiche, naturali, industriali e sociali.
Le soluzioni progettuali delle finiture esterne della torre propongono effetti opalescenti che richiamano le sfumature del cielo, mentre la coloritura rossa della sommità rievoca la funzione originaria del manufatto.
La ricerca della massima essenzialità ed ecocompatibilità è raggiunta anche dalle sistemazioni a terra, con un armonico inserimento nel territorio.
CREW Srl
Capogruppo: ing. Lamberto Cremonesi
La soluzione progettata si connota per la sua originalità, attraverso l’introduzione di un elemento avvolgente che qualifica esteriormente la ciminiera, ne modifica le caratteristiche formali e la rende identificabile anche nelle ore notturne.
L’idea proposta trae origine dalla suggestione zoomorfa della fauna del Parco, con un richiamo metaforico al profilo alare del Falco pellegrino ed alla cromia dei paesaggi autunnali.
Capogruppo: arch. Fabrizio Schiaffonati
La scelta di caratterizzare con tecniche sperimentali l’elemento verticale, attraverso “la rinaturazione” della superficie esterna con prodotti innovativi, si configura come interessante proposta di mitigare l’effetto di intrusività della torre nel paesaggio. La “lanterna” sulla sommità consente inoltre la riconoscibilità della ciminiera anche nelle ore notturne.
Le soluzioni progettuali per la sistemazione dell’area a terra sono connotate dalla ricerca dell’innovazione nei materiali e nel disegno, dall’ accuratezza delle proposte tecniche e dalla massima integrazione nel sito di molteplici servizi funzionali, come spazi dedicati ad attività sportive quali la parete attrezzata per l’arrampicata.
Gruppo Reflex
Capogruppo: Arch. Luca Salvadori
La soluzione di ricoprire la superficie esterna della ciminiera con materiale riflettente mira ad ottenere, attraverso il rispecchiarsi della vegetazione e del cielo, una sorta di continuità visiva e la mimetizzazione dell’elemento industriale nel paesaggio.
La sistemazione dell’area a terra e del verde verticale tendono ad attenuare l’artificialità del contesto e del rivestimento prescelto, introducendo spazi di vita dedicati all’avifauna ed entomofauna.
Artista: Costangelo Pacilio
Capogruppo: arch. Eva Serpe
La modifica proposta alla volumetria della ciminiera, mediante sottrazione materica, si configura come un vero e proprio intervento artistico.
Il “taglio” modifica l’aspetto originario della struttura, riducendo l’effetto barriera sul paesaggio, senza annullarne la connotazione industriale.
CLAB&Co.
Capogruppo: arch. Andrea Castellani
L’interesse della soluzione presentata nasce dalla scelta di trasformare le caratteristiche di intrusività della ciminiera in elemento attrattivo e interattivo.
L’originalità e l’innovazione della proposta creano un'occasione di riconversione del manufatto industriale in “incubatore artistico”, per avviare un'attività creativa da sviluppare nel tempo.
Capogruppo: arch. Elena Brusa Pasqué
La ciminiera viene reinterpretata grazie ad un attento studio del paesaggio locale e dei colori che lo compongono e non annullata come elemento scomodo all’interno del contesto.
Con un gioco ritmico di variazioni e ripetizioni di toni viene raggiunto un risultato di complessivo equilibrio estetico, quasi paragonabile ad un’armonia musicale. Il paesaggio antropico della pianura padana, spesso saturo di costruzioni e soffocato da un caotico rumore visivo, trova nella nuova veste della ciminiera una sorta di riappacificazione sensoriale. In analogia, le soluzioni progettuali per la sistemazione dell’area a terra richiamano con efficacia ed originalità la trama del tessuto agricolo in cui s’inserisce.